B: Lo sai cosa penso del lavoro. A giugno avrò 33 anni. Ti importa?
A: Giugno?
B: 33 anni a Giugno.Questa roba va fuori dalla finestra dopo che lascio questo- hu- lascio questo ospedale. Così non posso riavere indietro le mie corde vocali. Così smetto con le sigarette. Sono in una condizione spaziale, dallo spazio esterno io stesso…
A: Sono una vera navicella spaziale, vengo dall’altra parte.
B: Un sacco di persone parlano in quel modo, come i pazzi, ma “che tu lo creda o no" di Ripley, prendere o lasciare- da solo- è ne L’Esaminatore, è nella sezione comica. "Che tu lo creda o no" di Ripley, Robert E. Ripley, ma non dobbiamo credere niente, a meno che non mi senta di farlo. Ogni piccola rosetta – troppo solo.
A: Sì potrebbe essere
B: Sono un marinaio civile.
A: Potrebbe essere. Faccio il bagno nell’oceano.
B: Il bagno puzza, sai perché?Perché non puoi smettere quando ti senti di farlo. Sei in servizio.
No, non si tratta né di un discorso tratto da un libro di Queneau né della mia ennesima creazione(non ne sarei comunque capace).
E’ un discorso tra due persone con una diagnosi di schizofrenia, tratto dal vecchio libro di neurofisiologia.
(Haley, 1959).
Non sopporto l’abuso di certi termini.
il sonno della ragione genera mostri. (goya)
E’ una semplice insalata di parole.
Il problema si pone quando, invece che dalla bocca dello schizofrenico, esce da quella del medico curante.
un salutino… =)
Dannati! Voglio diritti! Quello ero io! Vabbe vorra dire che fingerò di non essere pazzo per un altro po.
Ehi Ni, guarda, sono spuntato di nuovo. E continuo a trovare adorabile leggerti. Keep the flame burning.